Rav Scuola: Il sistema di valutazione nazionale

Rav Scuola

Il Rav Scuola, sistema di valutazione nazionale, è stato ideato con il fine primario di migliorare sia la qualità dell’apprendimento, sia la qualità dell’offerta formativa erogata dagli istituti scolastici. Efficacia ed efficienza sono le linee guida che devono orientare gli istituti nella scelta dell’offerta formativa. Attualmente il sistema nazionale di valutazione è composto da due differenti organi:

  • Invalsi – Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, previsto e disciplinato dal decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286;
  • Indire: Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, previsto e disciplinato all’articolo 19, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.

Il Rav Scuola così strutturato, raccoglie e fornisce i risultati della valutazione ai direttori degli uffici scolastici regionali per la valutazione dei dirigenti scolastici.

Una volta terminato il procedimento di valutazione il Ministro, con periodicità almeno triennale, avrà il compito di individuare le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione ed i criteri generali per assicurare l’autonomia del contingente ispettivo e per la valorizzazione del ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione.

Il procedimento di valutazione è strutturato in maniera tale da valorizzare il ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione, e ciò per mezzo di protocolli di valutazione e scadenze temporali stabilite.

È altresì prevista la presenza dei c.d. nuclei di valutazione esterna, organi costituiti da un dirigente tecnico e da due esperti scelti da un apposito elenco.

Il Rav della Scuola: Rapporto di autovalutazione

Il Rav Scuola, acronimo di rapporto di autovalutazione è uno strumento previsto e disciplinato dal D.P.R. 80 del 23 marzo 2013. Tale regolamento aveva come obiettivo principale la regolamentazione del c.d. Sistema Nazionale di Valutazione (SNV).

Il processo di valutazione delle istituzioni scolastiche così come delineato dal regolamento 80 del D.P.R. 23 marzo 2013 inizia con l’autovalutazione.

Lo strumento predisposto a tale scopo è il c.d. il Rapporto di autovalutazione (RAV). La struttura del rapporto è definita a livello nazionale, grazie alla presenza di un apposito format unico, ma comunque in grado di cogliere la specificità di ogni diversa istituzione scolastica.

Il modello è reperibile presso il sito del Ministero dell’Istruzione, ed è accompagnato da linee guida per la corretta modalità di compilazione.

Il Format

Il format è attualmente composto da 4 macroaree ovvero:

  1. Descrizione della popolazione scolastica dell’istituto;
  2. Esiti;
  3. CV;
  4. Pratiche gestionali ed organizzative.

Di seguito analizzeremo brevemente ciascuna delle parti del format, in modo tale da consentirne una corretta compilazione.

1. PARTE PRIMA: DESCRIZIONE DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA DELL’ISTITUTO

La prima parte del modello ministeriale è dedicata alla descrizione della popolazione scolastica dell’istituto.

In particolare verrà dedicata attenzione allo Status socio economico e culturale delle famiglie degli studenti, alla composizione della popolazione studentesca ed al Rapporto studenti – insegnante.

La seconda parte della sezione è invece dedicata allo stato del territorio in cui si trova l’istituto, così ad esempio verranno forniti dal MIUR dati relativi alle caratteristiche della popolazione residente nel territorio (es. occupati, disoccupati, stranieri residenti, ecc.) ed alle caratteristiche economiche del territorio e sua vocazione produttiva.

Le ultime due sezioni della prima parte del modello sono invece dedicate alle fonti di finanziamento ed alle risorse umane presenti nell’istituto. Bisognerà pertanto descrivere le principali fonti (es. sostegno delle famiglie e dei privati alle attività scolastiche, impegno finanziario degli enti pubblici territoriali), e le caratteristiche delle strutture e delle infrastrutture scolastiche.

2. PARTE SECONDA: ESITI

La seconda parte del format è invece incentrata sugli esiti ottenuti dagli studenti dell’istituto. Si farà pertanto riferimento ai risultati degli scrutini ed ai dati relativi agli abbandoni ed ai trasferimenti.

Le linee guida relative a questa valutazione sono indicate sul sito del ministero. Ad esempio si potrà valutare come eccellente un istituto in cui la quota di studenti ammessa all’anno successivo è superiore ai riferimenti nazionali, non si registrano abbandoni e i trasferimenti in uscita sono inferiori ai riferimenti nazionali.

La seconda sezione è invece dedicata ai risultati nelle prove standardizzate nazionali, pertanto sarà sufficiente fare riferimento agli esiti ottenuti dagli studenti all’INVALSI ed alle prove SNV.

La terza sezione è invece dedicata alla descrizione delle c.d. competenze chiave europee, ovvero l’insieme di abilità ritenute fondamentali per godere appieno della cittadinanza. Tra queste si segnalano le competenze sociali e civiche e le competenze digitali.

L’ultima sezione è invece dedicata ai risultati a distanza.

In particolare è posta attenzione ai risultati ottenuti dagli studenti dell’istituto anni dopo il conseguimento del diploma. In questo senso sarà necessario ad esempio riportare i risultati all’università degli studenti dopo uno e due anni dal diploma e l’inserimento nel mondo del lavoro entro i tre anni successivi al diploma.

3 PARTE TERZA: IL CURRICOLO

La terza parte del modello è invece dedicata alle offerte formative predisposte dalla scuola. Sarà pertanto necessario indicare se la scuola ha elaborato un proprio curricolo a partire dai documenti ministeriali di riferimento, quali siano i profili di competenze per le varie discipline e anni di corso, nonché le attività di ampliamento dell’offerta formativa che sono state inserite nel progetto educativo di scuola.

La seconda sezione è invece dedicata alla descrizione delle strutture scolastiche e dunque attiene la capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell’ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione metodologica (diffusione di metodologie didattiche).

La terza sezione è invece dedicata all’inserimento degli studenti ed alle politiche di inclusione e differenziazione adottate dall’istituto. Sarà necessario descrivere le strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e per il rispetto delle diversità, l’adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d’aula e nelle altre situazioni educative.

L’ultima sezione della terza parte è invece dedicata agli orizzonti professionali degli studenti.

Dovranno essere descritte le attività poste in essere dall’istituto per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Così ad esempio azioni intraprese dalla scuola per orientare gli studenti alla conoscenza del sé e alla scelta degli indirizzi di studio successivi e l’orientamento al lavoro e alle professioni, nonché le azioni intraprese dalla scuola nell’ambito del progetto alternanza scuola lavoro.

4 PARTE QUARTA: PRATICHE GESTIONALI ED ORGANIZZATIVE

In tale area bisognerà descrivere la capacità della scuola di definire la propria identità e di delineare una rappresentazione delle proprie prospettive. Ancora, sarà necessario illustrare l’organizzazione delle risorse umane e le modalità di gestione delle risorse economiche.

La seconda sezione è invece dedicata alle modalità di sviluppo delle risorse umane. Sarà necessario illustrare le azioni intraprese, finanziate dalla scuola o da altri soggetti, per l’aggiornamento professionale del personale e le attività di collaborazione tra insegnanti.

L’ultima sezione del modello è invece dedicata al rapporto scuola famiglie. Verrà richiesto di valutare la capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell’istruzione nel territorio e la capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. L’area è articolata al suo interno in due sotto-aree:

  • collaborazione con il territorio – promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi;
  • coinvolgimento delle famiglie – capacità di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell’offerta formativa e sui diversi aspetti della vita scolastica.

Il Rav Scuola sarà compilabile nell’apposita sezione presente sul sito del MIUR a seguito dell’inserimento delle credenziali.

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