Come laurearsi in Scienze del Counseling

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Negli ultimi anni, specie nell’ambito delle relazioni sociali e assistenziali, viene spesso citata una particolare figura professionale, quella del “counselor”.

Per comprendere come si svolge l’attività di Counseling, si può partire facendo riferimento alla traduzione del termine anglosassone, che significa “consulenza” o anche “consiglio”.

Il Counseling, quindi, tratta un compito specifico: quello di aiutare le persone a migliorare la qualità della loro vita, risolvendo i problemi, trovando soluzioni concrete e risposte esaurienti a dubbi esistenziali.

Nell’esercizio della sua professione, il counselor fornisce gli strumenti per favorire la conoscenza di sé, gestire lo stress e sviluppare la capacità di prendere decisioni.

Prima di vedere nel dettaglio le modalità con cui si svolge il lavoro di counselor, analizziamo il piano didattico su cui si basa la formazione di questa specifica figura professionale.

Il piano di studi del corso triennale in Scienze del Counseling

In conformità alla richiesta dei professionisti che intendono riqualificare le proprie competenze, orientandole verso un’attività di consulenza, alcuni atenei e istituti privati hanno istituito un piano di apprendimento delle Scienze del Counseling, che più spesso consiste in master o in un corso di specializzazione, entrambi mirati ad aumentare le conoscenze e approfondire le nozioni apprese nella frequentazione di un precedente corso di laurea.

Durante lo studio accademico, allo scopo di intraprendere una carriera di successo nel campo del Counseling, è previsto un percorso didattico che può essere articolato in maniera diversa per ogni ateneo, non esistendo, nel nostro Paese, una specifica normativa che definisce le modalità di insegnamento da impartire.

Molti di questi istituti hanno richiesto il riconoscimento al MIUR, proprio allo scopo di dare al corso di studi in Scienze del Counseling una specifica valenza accademica: nella situazione attuale, spesso si richiede che l’iscrizione al corso avvenga previo possesso di una laurea triennale o magistrale conseguita presso un’altra Facoltà.

Per questo, molti professionisti che svolgono questo genere di lavoro hanno un background che include una laurea in Sociologia o in Psicologia, accompagnata dalla specializzazione acquisita frequentando un successivo corso in Scienze del Counseling.

A questo proposito, viene spesso eccepito che, pur se in assenza di una disciplina specifica prevista dalla legge, l’accesso al corso di laurea triennale in Counseling dovrebbe essere aperto anche a chi è in possesso del diploma di scuola superiore, proprio come succede per qualunque altro percorso accademico.

In linea di principio, le materie previste dal piano di studi riguardano l’ambito delle scienze sociali, della comunicazione e della psicologia, attraverso l’apprendimento delle nozioni basilari di discipline specifiche, come:

  • Psicologia generale, dinamica e sociale
  • Elementi di Anatomia e Fisiologia
  • Antropologia e Sociologia
  • Fondamenti di Pedagogia clinica
  • Fondamenti di Psicopatologia
  • Elementi di Comunicazione
  • Psicologia relazionale
  • Intervento di Counseling
  • Teoria delle Costellazioni familiari
  • Etica e Deontologia professionale

All’insegnamento teorico viene sempre affiancato uno stage mirato a definire gli ambiti di intervento, per esempio il settore scolastico e dei servizi educativi, oppure le strutture socio-sanitarie come i consultori familiari.

Chi dovrebbe scegliere di laurearsi in Scienze del Counseling

Dal punto di vista operativo, il professionista del Counseling tende a promuovere comportamenti propositivi nel soggetto che richiede assistenza, cercando di far emergere il lui la consapevolezza nelle sue capacità, spingendolo all’adozione di un atteggiamento attivo che lo conduca a superare le difficoltà.

Il counselor è sostanzialmente un “motivatore”, in grado di fornire supporto psicologico durante particolari momenti di transizione del soggetto, che possono essere legati all’età e ai processi evolutivi, oppure a circostanze oggettive o, ancora, a momenti di crisi, determinati da stati d’animo contingenti.

L’obiettivo didattico del corso è, quindi, quello di ampliare la conoscenza degli strumenti utili a favorire un rapporto di profonda empatia tra il counselor e il paziente, specialmente in considerazione del fatto che, nella maggior parte dei casi, l’attività di counseling si svolge in ambiti “sensibili”, come quelli scolastici e socio-sanitari o nelle strutture comunitarie, trovando applicazione anche in ambito legale e commerciale.

Essendo una professione poliedrica, il Counseling è adatto specialmente a chi è predisposto alle relazioni sociali e ai rapporti umani più articolati.

Il counselor si trova quasi sempre ad affrontare situazioni emotive, talvolta difficili da gestire: quindi è indispensabile che sia dotato delle capacità di comprensione e dell’attitudine al “problem solving”, oltre che delle relative competenze per applicare praticamente le nozioni teoriche acquisite.

L’ambito operativo del Counseling è, dunque, molto vasto e le prospettive occupazionali di chi sceglie di svolgere questa attività sono, specialmente al giorno d’oggi, molto promettenti: chi decide di diventare counselor sa già che avrà il compito di ascoltare e comprendere, offrendo un supporto non solo emozionale ma anche di carattere pratico, una aiuto concreto al superamento delle difficoltà.

Si tratta di un’attività che risponde a uno dei bisogni fondamentali della società, quello del superamento dell’indifferenza e dell’incomunicabilità: spesso generato dalla routine quotidiana, l’effetto della convivenza (talvolta obbligata), invece di accomunare, allontana i soggetti che si trovano ad agire nello stesso ambito sociale o lavorativo.

Il compito del counselor è proprio quello di aiutare questi soggetti a ritrovare un equilibrio interiore che permetta loro di costruire rapporti sociali soddisfacenti, superando le tensioni e i contrasti caratteriali.

Differenze tra facoltà di Scienze del Counseling on line e in presenza

Essendo mirato al conseguimento di una specializzazione, lo studio delle Scienze del Counseling si rivolge soprattutto a chi è in possesso di un titolo di studio pregresso, oppure a chi ha già un’occupazione.

Data la vastità di applicazioni pratiche del Counseling, chi svolge un lavoro in ambito educativo e sociale, ma anche in campo aziendale e commerciale, può interessarsi al Counseling e aumentare così le proprie ‘skills’, in modo tale da essere in grado di migliorare gli aspetti relazionali e lo stato di benessere di chi richiede la sua consulenza.

Favorendo l’interazione con gli altri (per esempio i colleghi o i dirigenti), il counselor aiuta il soggetto interessato a sviluppare una maggiore consapevolezza, attraverso la conoscenza aumentata delle proprie attitudini e capacità.

Nel caso in cui l’aspirante counselor sia un lavoratore, è più indicata la frequentazione di un corso on line, caratterizzato da una metodologia didattica “agile” ed elastica.

La principale differenza tra un corso di Counseling in presenza e uno online consiste, infatti, nel sistema di insegnamento che, rispetto a quello in presenza, è impostato sulla formazione a distanza: in pratica, per ogni suo elemento legato all’apprendimento e all’interazione con i docenti, il corso on line fa riferimento esclusivamente a una piattaforma di e-learning, disponibile 24 ore su 24.

Ciò comporta una maggiore autonomia del corsista che può scegliere, sulla base delle proprie esigenze personali e lavorative, quando e come seguire le lezioni in streaming, predisponendo un piano di apprendimento che tiene conto dei suoi orari liberi e della sua effettiva disponibilità.

Così come succede per i piani didattici in presenza, anche i corsi di Counseling on line includono stage formativi e sperimentazioni attive in project work, oltre ai consueti esami di verifica intermedia e a una tesi finale che completa il corso di studi.

Il Corso di laurea in Scienze del Counseling: considerazioni finali

Entrambe le tipologie didattiche del corso di Counseling, quella in presenza e quella on line, offrono l’opportunità di conseguire un titolo valido a tutti gli effetti legali e idoneo allo svolgimento della professione.

Rispetto al sistema didattico “tradizionale”, nel metodo di e-learning possono rilevarsi alcuni fattori che appaiono come limitativi della possibilità di socializzare, dato che ogni rapporto con i docenti fa riferimento alle attività della piattaforma e non c’è un contatto diretto e frequente con gli altri studenti.

La scelta dell’uno dell’altro metodo dipende, quindi, esclusivamente dalle esigenze personali: se non si ha la possibilità di frequentare fisicamente le lezioni, è più comodo seguire un corso telematico, che permette di gestire in totale autonomia le modalità di apprendimento.

Fonte delle informazioni: https://www.unimilano.net/corso-di-laurea-in-scienze-del-counseling

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