Orizzonti scuola diplomati magistrale

È più di un anno che il futuro lavorativo di molte migliaia di italiani è in sospeso, perché sono moltissimi i possessori di un diploma magistrale che a causa della decisione dell’Assemblea Plenaria si sono visti negare il diritto di entrare nella Graduatorie a Esaurimento.

La decisione ha origine a sentite proteste da parte dei diplomati che sono in attesa da anni di poter stabilizzare la loro posizione ed entrare di ruolo, e che rischiano di veder vanificati i loro sforzi e trovarsi a dover intraprendere altre strade, non sempre percorribili.

L’attuale governo Lega-5Stelle sta cercando di porre rimedio alla spinosa questione che ha dovuto ereditare e a cui deve porre rimedio per non lasciare al di fuori del circuito parecchie migliaia di giovani. Per il momento in attesa che la situazione spinosa sia valutata dagli organi competenti è stata preparata una soluzione d’emergenza.

È stato infatti pubblicato un bando di concorso straordinario che è dedicato espressamente tutti i docenti in possesso del fatidico diploma magistrale, ma si tratta al momento solo di un palliativo che argina per un tempo troppo breve un problema a cui urge dare risposte concrete e definitive.

La Cassazione

L’udienza in Cassazione è stata annunciata per il 12 marzo 2019. In questa sede sarà affrontata la questione del ricorso per l’annullamento di quanto stabilito dell’Adunanza Plenaria del 20 dicembre 2017 che ha dato origine alla situazione attuale e che presenta molti punti poco chiari a livello giurisdizionale e di competenza dell’organo.

La sentenza n. 11 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del 20 dicembre 2017 era stata impugnata in Cassazione perché dimostratasi negativa nei confronti dei diplomati delle magistrali. Nello specifico sono stati impugnati parecchi punti, in particolare è stato messo in evidenza un supposto eccesso del potere giurisdizionale a cui si affianca il completo difetto di giurisdizione dell’organo, fino ad arrivare alla violazione di quanto ratificato nella Costituzione e nella carta del CEDU.

Per il 20 Febbraio 2019, inoltre è stata indetta una nuova Adunanza Plenaria per una seconda trattazione dell’udienza alla luce di quanto messo in evidenza dal collegio degli avvocati che ha preso in mano la questione, visto e considerato che la stessa la VI sezione del Consiglio di Stato ritiene che la decisione debba essere rivalutata con urgenza per porre fine ad una situazione che sta mettendo seriamente a rischio molte persone che si vedono negato il diritto di accesso alla carriera per la quale si sono formate.

L’indizione del concorso straordinario, bandito con DDG n. 1456 del 7 novembre 2018 occorre in parte per sopperire e per alleviare il problema, e le prime sessioni di prova orale sono previste per il febbraio 2019. Questo dovrebbe riuscire se non altro a ridurre di un po’ il carico di lavoro necessario e permettere un primo scaglionamento dei diplomati. In caso che la decisione arrida ai diplomati magistrali, i ricorrenti potranno continuare a godere del beneficio del concorso per il 50% dei ruoli che risultassero scoperti dalle Graduatorie a Esaurimento.

Risposta di Asset Scuola

L’Adunanza Plenaria ha deciso di togliere ai diplomati degli istituti magistrali la possibilità di accedere direttamente all’insegnamento. Il sindacato che si interessa del caso è Asset Scuola, ed è pronto a lanciare il suo ricorso per affrontare la questione che coinvolge molti diplomati che rischiano di trovarsi l’ingresso nel mondo del lavoro spostato a data da definirsi.

L’idea è quella di ottenere che venga riconosciuto il diritto di chi ha già intrapreso un percorso con un’idea ben precisa di poter accedere all’insegnamento e di veder riconosciuto il diritto all’inserimento in GAE. In base alle normative vigenti in Italia, per il ricorso sono previsti due grandi passaggi che sono rivolgersi al TAR del Lazio e il alla CEDU.

Ricorso al Tar del Lazio

Il ricorso al TAR occorre per poter chiedere di ottenere l’inserimento in GAE per chi non è ancora stato inserito, il posizionamento di chi invece è già nelle liste e per chi è già a ruolo, la conferma del contratto a tempo indeterminato per tutti coloro i quali sono già a ruolo. Al fine di mantenere in buona attività le scuole, sarà chiesto al TAR del Lazio l’emanazione un provvedimento d’urgenza, necessario per prendere tempo in attesa del parre della Corte Europea.

Il ricorso è necessario al fine di non causare danni che risultino irreversibili a tutti i soggetti che sono in possesso di un Diploma Magistrale, almeno in attesa di altri provvedimenti. Ai giudici che presiedono il TAR del Lazio sarà fatta richiesta di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale perché vengano prese in analisi le possibilità che si sia stata una violazione di principi di buon andamento ed eguaglianza della P.A. , ex art 3 e 97 della Carta Costituzionale.

La tesi proposta, infatti, è che tali principi siano stati lesi dalla decisione presa dall’Assemblea Plenaria. In caso di successo si dovrebbe ottenere il completo capovolgimento della decisione che è già stata adottata.

Ricorso alla CEDU

Insieme al ricorso al TAR del Lazio sarà avviato un procedimento indipendente e parallelo alla CEDU che dovrebbe fornire una maggiore forza alle tesi proposte. Nonostante il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non sia in grado di produrre un esito chieda se basti in termini giuridici, e che probabilmente richiederà dei tempi molto lunghi.

Un suo eventuale responso positivo non farebbe altro che aggiungere conferme sulla liceità della tesi stessa. In questa maniera si dovrebbe ottenere una certa stabilizzazione del rapporto lavorativo dei diplomati delle Magistrali ante 2002

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