Quando comunicare la gravidanza a lavoro
La gravidanza rappresenta uno dei momenti più significativi della vita di una donna. Ma come destreggiarsi all’interno della propria mansione professionale? Quali sono le tempistiche entro le quali avvisare il proprio datore di lavoro? Solitamente si attende il terzo mese di gestazione per informare ufficialmente il proprio datore di lavoro, ma che cosa dice la legge a riguardo?
Esitono obblighi di legge?
Per una donna lavoratrice la gravidanza comporta non soltanto gioie e felicità, ma anche doveri professionali. Durante il corso della gestazione si rendono necessarie diverse visite mediche e preparazioni all’evento del parto. Dal punto di vista professionale questo significa doversi assentare dal luogo di lavoro anche in precedenza all’effettiva presentazione della maternità. La comunicazione della gravidanza deve avvenire entro le tempistiche più opportune al fine di permettere all’azienda la ricerca di una figura sostitutiva.
Odiernamente non esiste una legge specifica alla quale attenersi per la comunicazione della gravidanza al proprio datore di lavoro. Nella maggior parte dei casi la comunicazione avviene nel corso del terzo mese di gestazione, considerato il meno pericoloso anche dal punto di vista scaramantico. A livello giuridico la gestante deve informare l’azienda in precedenza al congedo obbligatorio di maternità, mentre sulle tempistiche ci si deve attenere alla tipologia del ruolo professionale ricoperto.
Nei casi in cui la gestante si ritrovi a stretto contatto con sostanze pericolose o tossiche per la salute del bambino la comunicazione deve avvenire con effetto immediato. In questi casi è possibile richiedere l’eventuale trasferimento presso un’altra mansione professionale meno gravosa per la salute di madre e bambino.
Comunicazione verbale o scritta?
Come comunicare al proprio datore di lavoro il proprio stato di gravidanza? Di norma si consiglia di optare per una prima comunicazione orale, inviando successivamente una comunicazione scritta tramite raccomandata a/r per rendere l’annuncio ufficiale sotto tutti i punti di vista. Quando possibile la gestante si impegna alla propria presenza in azienda sino al momento del congedo obbligatorio, pianificando anche i relativi passaggi di consegne tra i propri colleghi.
Diritti della gestante lavoratrice La gestante lavoratrice ha diritto a 5 mesi di congedo obbligatorio per maternità, suddiviso generalmente in 2 mesi precedenti alla nascita del bambino e 3 mesi successivi. In alternativa è possibile lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza, per poi usufruire delle restanti mensilità al momento della nascita del bambino. Dal punto di vista della retribuzione la gestante ha diritto all’80% della paga giornaliera calcolata sull’ultima retribuzione mensile dal momento del congedo.