Autovalutazione insegnanti

La scuola 2.0 è ciò che ormai si prospetta in un mondo moderno, in cui il web e la digitalizzazione hanno rivoluzionato i campi dell’informazione, della cultura e della formazione. Dai computer nelle scuole, alle nuove materie in campo tecnico e informativo, dallo sviluppo di programmi personalizzati per gli studenti alla figura dei docenti: i cambiamenti che si sono avuti negli ultimi anni sono davvero tanti.

Tra i protagonisti dell’innovazione scolastica vi sono gli insegnanti e la necessità di adattarsi alle nuove realtà sia per le competenze professionali sia didattiche. In questa prospettiva si pone molta attenzione al processo di autovalutazione insegnati, che diventa uno strumento indispensabile per rimanere al passo con l’evoluzione culturale. Ma cosa s’intende per autovalutazione insegnanti? Quali sono i vantaggi per un docente? In questo articolo entreremo nel mondo dell’insegnamento per valutare i vari aspetti.

Il concetto di valutazione insegnanti e il processo di apprendimento

Ma cosa significa autovalutarsi? La parola è un composto che parte dal concetto di valutazione, ovvero il processo cognitivo che viene effettuato in ambito scolastico attraverso il quale un insegnante determina un valore attribuito a ogni studente, in linea generale o su una singola sua attività. La valutazione prevede quindi una serie di parametri attraverso i quali sarà possibile dare un voto, che è numerico o espresso in un giudizio, riguardante la capacità di apprendimento di un individuo.

Si potrebbe pensare che questo concetto non si debba applicare anche al mondo degli insegnati, ma la realtà è ben diversa. L’apprendimento è un qualcosa che fa parte di tutto l’iter professionale di un docente e influenza in modo diretto e indiretto tutta la sua attività. Si apprende al fine di imparare il lavoro di docente, nell’ambito della realtà pratica dell’insegnamento stesso e attraverso l’acquisizione delle competenze sul campo. Infine si apprende per migliorare la propria capacità di trasferire le conoscenze agli studenti.

Nel momento in cui si aggiunge al concetto di valutazione la parola “auto”, si farà riferimento a un processo metacognitivo, ovvero una valutazione che avviene in maniera autonoma dei propri processi di memoria, attenzione e competenza e che nel caso dell’insegnate, prevede un’operazione molto complessa ma necessaria.

L’importanza dell’autovalutazione insegnanti nella scuola di oggi

Il concetto di autovalutazione è una realtà che si innesta con un’idea di fondo: migliorare l’efficacia dell’insegnamento. Ciò che ha determinato non è solo un’evoluzione nell’ambito didattico ma una vera e propria rivoluzione nella visione della figura dell’insegnate e nel concetto dell’efficacia dell’insegnamento stesso.

L’autovalutazione porta quindi una nuova visione del processo formativo e di quello educativo in cui i protagonisti sono due: il docente e gli alunni.
Per i docenti l’autovalutazione permette di poter avere una crescita professionale migliorando le loro capacità cognitive, sociali e di valutazione. Dall’altro per gli alunni e i giovani di tutte le realtà scolastiche, dalla scuola materna all’università, si avrà la possibilità di vedere un netto miglioramento del loro modo di apprendere.

Ciò significa che attraverso l’autovalutazione dell’insegnante si cercherà di ottenere un beneficio nei confronti sia delle figure professionali stesse e dello studente. In questa prospettiva l’autovalutazione non è una realtà fine a se stessa ma un mezzo attraverso cui raggiungere l’obiettivo finale: un miglioramento continuo.

Non è un’attività che può essere svolta solo ed esclusivamente in alcuni momenti del percorso formativo, ma un modo con cui approcciarsi all’insegnamento, parte integrante dell’organizzazione didattica di un corpo docenti e di una scuola che voglia offrire ai propri studenti un processo di insegnamento efficiente e completo.

L’autovalutazione insegnanti oggi: uno strumento per crescere

Autovalutarsi vuol dire prendere una certa distanza dai propri punti di vista, ponendosi con una visione oggettiva riguardo all’esperienze effettuate e analizzare in modo attento e obiettivo quali sono i risultati raggiunti e i miglioramenti che possono essere effettuati. Il processo di autovalutazione è quindi una realtà che non implica un giudizio personale o una critica intesa in ambito negativo, ma un vero e proprio cambiamento.

Attraverso l’autovalutazione un insegnante potrà osservare il suo modo di interagire con gli alluni e sviluppare la sua forma di apprendimento personale, finalizzata a crescere dal punto di vista professionale.
L’operazione può avvenire in maniera autonoma o con un metodo cooperativo, sviluppando quindi una più ampia visione delle proprie competenze all’interno di un quadro come quello del corpo docenti.

I parametri dell’autovalutazione

Quali sono i parametri che devono essere presi in considerazione nell’ambito del processo di autovalutazione? Gli aspetti principali da considerare sono: il contesto, le competenze professionali, l’impegno del docente, la gestione dell’aula, la soddisfazione degli allievi e il livello di apprendimento.

Ciò viene riportato in una scheda che il docente dovrà compilare.

Il Contesto

Si fa riferimento alle caratteristiche dell’insegnante e a quelle degli allievi. Quindi si considera la tipologia di realtà scolastica entro la quale il singolo docente esprime le proprie capacità di insegnamento e la compagine degli alunni che può essere un fattore molto influente, in quanto rappresenta il contesto didattico in cui l’attività dell’insegnamento viene svolta

Le competenze professionali

Sono l’insieme di esperienze dal punto di vista professionale e didattico che creano il bagaglio culturale del docente.

L’impegno del docente

Si fa riferimento alle capacità organizzative dell’insegnate nel saper gestire il programma didattico e ciò che riguarda le attività di educazione della classe.

La gestione dell’aula

E’ il cuore del processo di insegnamento e riguarda l’abilità professionale del docente a organizzare il programma didattico-educativo all’interno dell’aula.

Soddisfazione degli allievi

E’ il risultato implicito dei processi precedenti, che porta quindi a una risposta concreta da parte degli allievi.

Il livello di apprendimento

Infine si prende in considerazione il risultato dell’apprendimento, valutando i livelli raggiunti all’interno della classe.

Le fasi dell’autovalutazione insegnanti

Ma quali sono le fasi che portano al processo metacognitivo dell’autovalutazione? Di seguito elenchiamo le principali:

  • Accettazione dei giudizi: il primo passo è quello di riuscire ad accettare le critiche e le analisi che vengono effettuate sul proprio operato, non confondendole con una forma di giudizio personale. Infatti non si deve fare l’errore comune di considerare l’autovalutazione come una forma di critica alle qualità personali di un decente e al suo rapporto all’interno della scuola.
  • Analisi delle competenze: sarà anche fondamentale osservare con attenzione le competenze professionali dell’insegnante, valutando quali possano essere quelle più adatte a una forma di insegnamento e nell’eventualità, migliorando il bagaglio formativo.
  • Confronto: altro aspetto da considerare è il confronto che si può attenere attraverso l’attività cooperativa di autovalutazione, potendo quindi riscontrare dall’esterno quali possano essere i miglioramenti necessari.
  • Migliorare la propria attività: infine si passerà a integrare la propria capacità professionale, migliorando in quelle competenze in cui vi sono debolezze.

Perché un’autovalutazione degli insegnati

L’autovalutazione acquisisce oggi un elemento fondamentale e non più opzionale nell’insegnamento, contribuendo in maniera attiva e costante a un miglioramento dei processi cognitivi e del corpo insegnanti stesso. Ma quali sono i vantaggi dell’autovalutazione?

  • Aprire la mente: attraverso il processo metacognitivo il docente è portato a un’analisi costruttiva delle proprie capacità, aprendosi a nuove prospettive.
  • Adattamento: i processi di autovalutazione permettono di adattarsi alla costante evoluzione del mondo della formazione e dell’insegnamento.
  • Correggere gli errori: grazie alla capacità di prendere coscienza del proprio processo di apprendimento si potranno anche correggere gli errori che non portano a una crescita didattica.
  • Valorizzare il lavoro del docente: l’autovalutazione non è una forma di critica con valenze negative, ma acquisire una componente positiva, grazie alla quale un insegnante migliora dal punto di vista professionale e relazionale, valorizzando in pieno il proprio lavoro e la dedizione all’insegnamento.

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