Riduttori epicicloidali, ecco ciò che c’è da sapere: cosa sono e quali sono i campi di applicazione

Quando si parla di settore industriale, non si può fare a meno di pensare alla moltitudine di macchinari necessari, oggi, all’interno di un polo moderno, per l’esercizio delle sue funzioni.

Chi intende investire all’interno di quest’ambito o, comunque, desidera avere un’infarinatura generale sui processi di produzione e il principio di funzionamento delle principali unità, quindi, dovrebbe conoscere, almeno a grandi linee, gli strumenti e le macchine principali per un’industria.

L’oggetto della nostra guida di oggi mira proprio a questo, approfondendo su un componente meccanico molto versatile e che trova applicazione in settori molto disparati. Scopriremo, infatti, tutto ciò che c’è da sapere sul riduttore epicicloidale, ossia un elemento che sfrutta il principio della trasmissione di energia tramite ingranaggi allo scopo di modificare la velocità e la coppia di rotazione di un albero di ingresso. Quando si parla di riduttori epicicloidali, di fatto, non si tocca soltanto il settore industriale, come vedremo più avanti.

Per quanto riguarda il dettaglio relativo a cosa, di fatto, questo componente sia, possiamo affermare che l’epicicloide è un ingranaggio con una struttura a forma di stella, adoperato come elemento di base per i riduttori epicicloidali, per l’appunto. Questo componente, a sua volta, è composto da una serie di ingranaggi, che presentano dimensioni differenti e che interagiscono per fornire movimento efficiente ed affidabile alle macchine in cui vengono installati. Scopriamo, nelle prossime righe, il principio di funzionamento e i campi di applicazione di questi peculiari componenti.

Come funziona un riduttore epicicloidale?

Entrando nel merito della questione tecnica, abbiamo modo di identificare il riduttore epicicloidale come un sistema di riduzione del rapporto di trasmissione che, come detto, può essere ritrovato in diversi ambiti tecnici: dai motori a combustione interna ai veicoli e le turbine eoliche. I riduttori epicicloidali sono composti da un insieme di ingranaggi in grado di ridurre la velocità di rotazione del sistema di ingresso, a fronte di un aumento della coppia a uscita.

Il riduttore epicicloidale si compone, praticamente, con tre elementi principali: l’anello esterno, il sole centrale ed uno o più pianeti – così definiti in gergo – dove, l’anello esterno è fisso, mentre sole e pianeti ruotano intorno allo stesso.

I pianeti sono, a loro volta, collegati ad un porta pianeti, collegato all’uscita del riduttore. Il rapporto di trasmissione diminuisce grazie alla combinazione di rotazione degli ingranaggi, grazie ad un’azione di moltiplicazione della coppia che permette, per l’appunto, di aumentare la coppia in uscita.

Campi di applicazione dei riduttori epicicloidali

Come già precedentemente accennato, i riduttori epicicloidali possono essere trovati in una moltitudine di contesti.

Questi componenti meccanici, infatti, sono utili nell’industria automobilistica, ad esempio, dove vengono adoperati nei cambi automatici delle autovetture allo scopo di gestire la trasmissione della potenza dal motore alle ruote e anche per regolare la velocità e la coppia delle ruote in funzione delle esigenze di guida.

Continuando, i riduttori di questo tipo vengono utilizzati estensivamente nel settore aerospaziale, per i sistemi che controllano il volo sugli aerei, ma anche nei meccanismi di apertura e chiusura delle ali e nei sistemi sugli elicotteri che permettono la regolazione della velocità delle pale.

 Vien da sé, dunque, che i riduttori epicicloidali vengano adoperati anche per il controllo della velocità di rotazione e per l’ottimizzazione di quest’ultima nelle pale eoliche, oltre che nell’industria mineraria e in quella pesante in attrezzature come escavatori e bulldozer.

Infine, l’industria marina utilizza i riduttori epicicloidali per i sistemi di trasmissione nei propulsori delle navi, allo scopo di regolare la velocità e la coppia del motore in funzione delle esigenze di navigazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *