Normativa ascensori: ecco cosa prevede la legge italiana

Nella materia degli impianti di movimento verticale, nello specifico in riferimento agli ascensori, è importante mettere in evidenza come ci siano delle regole ben precise che devono essere rispettate. Stiamo facendo riferimento a tutte quelle previsioni di legge che vanno a disciplinare non solo l’installazione e la messa in esercizio di un simile impianto, ma anche la manutenzione che deve essere svolta.
Sia in ambito nostrano che entro i confini dell’UE, sono attualmente in vigore diverse previsioni di legge riguardo tale materia. L’obiettivo è chiaramente quello di fare in modo che vengano sempre garantiti degli alti livelli sia dal punto di vista dell’affidabilità, nel funzionamento dell’ascensore, che in riferimento alla sicurezza per le persone che lo usano giornalmente, ma anche chiaramente per gli operai abilitati che si occupano di svolgere le varie attività di manutenzione. Proviamo a dare un’occhiata, quindi, alla normativa ascensori attualmente in vigore sul territorio italiano.
Le ultime modifiche normative
Dal punto di vista della legislazione in ambito europeo, è bene mettere in evidenza come la previsione di legge a cui guardare è la Direttiva 2014/33/UE, entrata in vigore a febbraio del 2014. L’obiettivo di tale direttiva è stato quello di rendere più omogenea la legislazione tra i vari Stati membri in riferimento alla materia degli ascensori, così come per quanto concerne i vari componenti di sicurezza per questo tipo di impianti.
Nell’ordinamento giuridico italiano, tale direttiva è stata oggetto di recepimento con un apposito atto di legge. Si tratta del DpR numero 23 del 2017, che è entrato in vigore aggiornando quanto era in origine previsto dal primo provvedimento legislativo in tal senso, ovvero il DpR numero 162, che è stato emanato nell’aprile del 1999.
La legislazione a livello europeo
Spostando l’attenzione, invece, sul quadro normativo nell’ambito dell’UE, è bene sottolineare come l’Italia si è sostanzialmente adeguata, nel corso degli ultimi anni, ai vari provvedimenti che sono stati emanati in sede comunitaria. L’obiettivo di questi ultimi è stato indubbiamente quello di raggiungere un netto miglioramento dal punto di vista della sicurezza. Al contempo, l’altro grande scopo è stato quello di aumentare la qualità degli standard adottati in sede di installazione e messa in esercizio di impianti di questo tipo.
Le normative EN 81-20 ed E 81-50 hanno come obiettivo quello di definire quelli che sono gli standard da rispettare in sede di progettazione, in maniera tale da garantire la conformativa degli ascensori a dei requisiti molto rigorosi. Queste due norme hanno sostituito la EN 81-1 ed EN 81-2, che erano piuttosto datate dal momento che risalivano al 1998. Un aggiornamento che si è reso necessario e inevitabile, come si può facilmente intuire, anche per via dell’evoluzione tecnologica, che ha permesso di realizzare impianti sempre più innovativi e all’avanguardia, oltre che sicuri e performanti.
La norma EN 81-20 va a prevedere quelli che sono i principali requisiti in riferimento alla sicurezza che servono per la realizzazione e l’installazione di questo tipo di impianti. Invece, la norma EN 81-50 ha come obiettivo principale quello di provvedere alla definizione delle varie procedure di calcolo, così come delle verifiche e di tutti quei test che hanno ad oggetto le parti più importanti degli ascensori.
Tutte e due le norme di cui abbiamo appena parlato sono entrate in vigore il 13 agosto del 2017. La loro applicazione riguarda sia quegli impianti di ascensione verticale che vengono realizzati per le persone, ma anche quelli che hanno una funzione combinata, potendo sollevare sia persone che merci. Notevoli i passi in avanti che sono stati fatti a livello di sicurezza dei passeggeri, ma anche dal punto di vista della tutela e della sicurezza degli operai che svolgono ogni tipo di attività su tali impianti.